Il trattamento dell’alopecia indotta da chemioterapia (CIA)
Tratto dal lavoro del Dr. Ohsang Know (Korea) presentato al Congresso Mondiale di Ricerca Tricologica
L’alopecia indotta da chemioterapia (dall’acronico inglese: CIA) è uno dei problemi irrisolti della clinica oncologica.
CIA può essere definito un effluvio in anagen; i follicoli piliferi, durante la fase anagen ovvero di crescita, hanno un’elevata attività mitotica cellulare e sono così più vulnerabili agli agenti chemioterapici.
La caduta è generalmente reversibile e la ricrescita dei capelli può essere osservata dopo 3-6 mesi dopo dalla fine della chemioterapia anche se la maggior parte dei pazienti osserva cambiamenti nella densità e colore dei propri capelli.
Quando si verifica invece una non ricrescita dei nuovi capelli dopo 6 mesi dall’ultimo trattamento chemioterapico siamo in presenta di una alopecia permanente CIA.
I meccanismi alla base di questo quadro clinico sono ancora sconosciuti.
Il Dott. Know propone 3 approcci:
Approccio preventivo
- valutare l’efficacia di principi attivi induttori del catagen. Questo al fine di portare i capelli dalla fase anagen alla fase catagen /telogen dunque indurre la caduta prima dell’inizio del trattamento, prevenendo il danno a carico delle cellule del follicolo pilifero indotto dai chemioterapici e alla base della Cia permanente.
Opzioni di trattamento
- Trapianto di capelli provenienti da un donatore sano (trapianto allogenico)
- La rigenerazione dei follicoli piliferi usando cellule staminali pluripotenti.
Si tratta di protocolli di trattamento in studio ed ancora non disponibili.
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