Commento al servizio delle Iene sull’intervento di
autotrapianto di capelli FUE
Dr Piero Tesauro, PhD
Specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica
Molti pazienti nei giorni scorsi mi hanno raccontanto del servizio delle Iene di Enrico Lucci mandato in onda il giorno 8/4/2015, sull’intervento di autotrapianto FUE in Turchia a cui si sono sottoposti quattro connazionali.
“Dottore lei che ne pensa?”
Molti pazienti erano ansiosi di conoscere un mio parere che di seguito riporto limitatamente alla parte medica, visto che buona parte del servizio delle Iene è incommentabile per la superficialità e la grettezza con cui argomenti diversi sono affrontati.
La risposta è stata semplice e basata su due punti molti chiari:
- L’approccio al problema
- L’intervento in sé
L’approccio alla cura della calvizie mostrata nel filmato è esattamente l’opposto di quello che io propongo ai miei pazienti. Le modalità di trattamento comprendono: la terapia, la chirurgia, la cosmesi, la psicologia e molto altro ancora.
“Troppo complicato dottore” mi risponde così il primo paziente in visita il giorno dopo il servizio televisivo. “Io rivoglio solo i miei capelli e l’autotrapianto è una soluzione definitiva!”.
Dopo quasi 4000 autotrapianti eseguiti, ho un’idea molto complessa dell’argomento ma poiché devo semplificare e le immagini parlano più delle parole apro una delle tante cartelle del mio computer e prendo una sequenza come questa:
“Quante UF sono?”
Io prendo un respiro perché so che quello che sto per dire sarà difficile da digerire e rispondo che il paziente ha fatto un anno di terapia con un miglioramento progressivo, spendendo circa 40 euro al mese.
“Saranno mica tutti così dottore, altrimenti Lei non lavorerebbe più?”.
Non tutti i pazienti sottoposti a terapia raggiungono questi risultati, gli rispondo.
La vera questione però, è che non a tutti i pazienti è data la possibilità o sono loro stessi a non concedersi il tempo di scoprirla. Se un paziente chiede un trapianto, non domandando le possibili opzioni per raggiungere il risultato che desidera, ha già scelto, senza averne alcuna competenza, lo strumento da usare per raggiungere ciò che vuole.
Guardando il paziente che ho davanti e la sua faccia perplessa, preferisco tornare alle immagini e provo a fare il gioco di invertire i ruoli e, per un attimo, il paziente diventa il chirurgo.
“Lei che ha passato tante notti sui forum vedendo diversi pazienti quante UF proporrebbe a questa persona che apparentemente le somiglia moltissimo?” domando curioso al mio paziente.
“E’ proprio come me Dottore, ce ne vorranno almeno 4000!” mi risponde.
Gli rispondo che sono d’accordo e aggiungo: “Se avesse già provato altro farei lo stesso, ma immaginiamo che io abbia dato a questo paziente del tempo per comprendere cosa può ottenere con una abitudine terapeutica; se dopo soli sei mesi Lei rivedesse così lo stesso paziente, cosa gli proporrebbe?”
Stupito il paziente mi risponde: “Ma è lo stesso Dottore?! A questo basterebbero 2000 uf e forse anche meno!”.
Gli rispondo che è lo stesso paziente e gli mostro tutte le restanti foto della sequenza in cui si nota il viso sorridente di un paziente contento, non solo di esser migliorato, ma anche di avercela fatta da solo.
A quel punto sono felice di aver reso il mio paziente consapevole che non sia possibile conoscere tutti gli aspetti di una materia basandosi solo sui contenuti dei siti web.
Dal servizio delle Iene non sono citati i criteri di selezione dei pazienti. Sembra che l’intervento di autotrapianto di capelli sia acquistato come una vacanza e all’operatore turistico non sembra importare molto della storia e dell’anamnesi clinica dei pazienti. Uno di loro dichiara di essere peggiorato molto nelle ultime tre settimane ma di terapia non si sente alcun accenno. Chiunque chieda l’intervento è un buon candidato e due dei pazienti mostrati raggiungono la sede dell’intervento già rasati, condizione che rende impossibile capire il reale grado di calvizie di un paziente e fare un disegno lungimirante.
Termino la visita con il mio paziente spiegandogli la preparazione e ogni dettaglio sul pre e post operatorio e così emergono ancora più chiaramente tutti gli aspetti non considerati nel servizio delle Iene.
Solo alcuni esempi: la necessità di esami, la condivisione del disegno, i tipi di tecnica di prelievo ecc.
Nel servizio inoltre non si vede il chirurgo e non si capisce che ruolo svolga durante gli interventi eseguiti contemporaneamente in quattro sale. A chi delega? E quali fasi dell’intervento delega?
La Società a cui appartengo, a seguito di molti episodi controversi, ha vietato la delega delle fasi chirurgiche. Questo avviso, pubblicato in home page nel sito della prestigiosa ISHRS(International Society of Hair Restoration Surgery)
(http://www.ishrs.org/content/urgente-avviso-i-consumatori), ha il preciso scopo di istruire i potenziali pazienti specificando le domande che devono essere poste al medico prima di sottoporsi ad una procedura di autotrapianto.
Le assicurazioni sanitarie sono diverse, il contenzioso tra pazienti italiani e centri di autotrapianto all’estero praticamente non esiste considerando in primis che il Foro competente di ogni contenzioso è quello del paese in cui l’intervento è stato eseguito. Al di fuori della comunità europea ogni azione di rivalsa è, nei fatti, impossibile.
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